Il mestiere di farsi capire

Ma chi è questa sconosciuta denominata usabilità? Un prodotto usabile, tendenzialmente, viene confuso/assimilato a uno strumento funzionante, un componente che si lascia "usare" con successo in quanto scevro – tecnicamente parlando - da esiti inattesi o fallimentari. Niente di più bugiardo. 

Un contesto digitale o cartaceo, una segnaletica stradale, una qualsivoglia istruzione, una mera indicazione, un'interfaccia web si dicono Usabili se rispettano (e soddisfano appieno) l'esigenza legittima e sacrosanta, dell'utente fruitore, di vedere ridotto a zero il proprio sforzo cognitivo impiegato nell'esperienza interattiva col prodotto finale. 

È la sua efficacia e immediatezza comunicativa - concisa e incisiva - a distinguere un elaborato mediocre e ordinario da un artefatto di successo. La comunicazione efficace è il vero successo.
È necessario che l'intero flusso rifletta una logica lineare, conforme a una metodologia percettiva universale, elementare, immediata, alla stregua di un'icona/ideogramma che racchiuda in sé un significato univoco, mai fraintendibile. Un esempio? La scritta toilette accompagnata dal noto pittogramma, costituisce un messaggio assoluto, assolutamente inequivocabile.

Si tratta – pertanto – di una professione incentrata non esclusivamente sull'applicazione della compostezza formale, della coerenza stilistica e sul tentativo spasmodico di realizzare prodotti appetibili aventi il solo obiettivo di stupire / appagare la vista dell'osservatore, bensì di sottoporre al Signor Rossi di turno dei riferimenti lampanti, che lo guidino efficacemente alla corretta consultazione o compilazione di un'anagrafica, all'espletamento di un servizio, all'acquisto di un viaggio o la prenotazione di un albergo.
Il tutto deve compiersi senza grattacapi né arrovellamenti che il nostro Mario Rossi, già abbondantemente martoriato da problematiche di natura personale, non merita e non desidera in alcun ambito.

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